Il viaggi astrale è un argomento tanto affascinante quanto delicato, va trattato con la massima attenzione e la giusta dose di sensibilità.
L’avrai senz’altro sentito nominare, magari dalla tua insegnante di yoga o in tv durante un’intervista a qualche scienziato americano. Ebbene, scommetto che ti sei domandato almeno una volta cosa siano questi viaggi astrali.
Non è vero?
Oggi sono parecchie le teorie che gravitano attorno a questo tema, ed alle spalle abbiamo una fiorente letteratura yogica che ce ne parla. Qualcuno li definisce come una via di mezzo tra sogno e realtà, qualcun altro ne sottolinea la pericolosità, e taluni addirittura negano la possibilità di effettuarli da vivi.
Ma cosa sono esattamente questi famosi “viaggi astrali”? Qual è la loro origine? Come si manifestano?
Scopriamolo insieme!
Indice
La storia dei viaggi astrali in breve
Il viaggio astrale non è assolutamente una scoperta recente, degli ultimi decenni, ma anzi risale praticamente all’origine del mondo.
Scoperto e sperimentato dagli sciamani in India e in Messico, ad oggi è difficile risalire ad una data storica poiché non si hanno documenti di queste prime sperimentazioni. Ciò che è certo è che gli indiani precisamente gli Huicholes utilizzavano fin dall’antichità un pianta allucinogena, un cactus chiamato Peyote, il quale aiutava ad avere delle visioni durante le feste sacre e religiose.
Con il passare degli anni il Peyote è stato investito sempre più da un ruolo sacro e quasi magico, non si assumeva più durante le feste religiose ma in solitudine con lo scopo di “ricercare se stessi”.
Ad oggi questo succulento cactus senza spine, è ancora in circolazione negli Stati Uniti e viene usato per rilassare corpo e mente durante la psicoanalisi o per la nostra più famigliare meditazione.
Cosa sono i viaggi astrali
Con il termine viaggio astrale si intende l’uscita cosciente dell’individuo dal corpo fisico, usando come veicolo il solo corpo astrale, tale fenomeno viene anche detto sdoppiamento.
Ma perché si chiama viaggio astrale?
Viaggio: è un’esperienza paragonabile ad un viaggio, che può essere dall’altra parte del mondo o alla stanza accanto alla quale ci troviamo.
Astrale: questa parola deriva da “stelle”, ci viene tramandata dagli alchimisti medioevali, essa si riferisce all’apparenza luminosa della materia appartenente al piano astrale.
Questa parola può però trarre in inganno, facendoci immaginare i viaggi astrali come viaggi tra le stelle…
Assolutamente non è così!
Astrale deriva da piano astrale, quest’ultimo è una dimensione intangibile che va oltre i cinque sensi dell’essere umano. Ovvero è un mondo che non è percepito dall’uomo in uno stato di veglia quotidiano che potremmo definire “normale”.
Ma il fatto che non venga percepito non significa che l’essere umano non ne sia costantemente immerso.
La materia astrale è molto più sottile della materia fisica e va quindi a riempire gli spazi che intercorrono tra un atomo e l’altro della materia fisica. Ciò significa che tutto ciò che ci circonda e noi stessi siamo impregnati di materia astrale ma per entrarne davvero in contatto bisogna trovarsi in determinate condizioni.
“Una delle prime cose che l’uomo impara a compiere nel suo corpo astrale è quella di viaggiare, essendo possibile al corpo astrale di muoversi con molta rapidità e a grandi distanze dal corpo fisico addormentato. La comprensione di questo fenomeno spiega un gran numero di fenomeni così detti occulti.”
E.Powell in Il corpo astrale e relativi fenomeni
Perché sperimentare un viaggio astrale?
Lo scopo di un viaggio astrale è quello di preparare l’individuo al momento della sua morte, ovvero al viaggio finale. Nella nostra società è diffuso un sentimento di paura rispetto alla morte, ed essa viene vista come un avvenimento drammatico che ci allontana per sempre da una persona cara… non esiste nulla di più terribile!
Non è così invece in Oriente: per la religione buddista la morte non è altro che un passaggio dell’anima, da un corpo fisico al completo corpo astrale.
Il viaggio astrale viene definito come “piccola morte” perché è appunto un “assaggio” di ciò che ci accadrà dopo che il corpo fisico sarà dichiarato clinicamente morto. Detto ciò non tutti provano l’esperienza dello sdoppiamento da vivi e non è certo cosa grave!
Chi l’ha provato in vita sarà semplicemente più “allenato” e non si ritroverà spiazzato nel gestire la parte astrale di se stesso.
“Il viaggio astrale ha lo scopo di capire cosa possiamo essere al di là della nostra corporeità, della nostra mente e del nostro apparato psicofisico”
Ho fatto riferimento più volte al corpo astrale.
Ma cos’è esattamente? Come è fatto? Andiamo a scoprirlo nel prossimo paragrafo…
Cos’è il corpo astrale e qual’è la sua struttura?
Abbiamo detto che i viaggi astrali vengono effettuati attraverso il corpo astrale. Questo corpo è denominato corpo delle attrazioni magnetiche o del desiderio.
E’ il corpo che si muove all’interno della “sostanza astrale” ovvero dell’universo, inteso come campo elettromagnetico in cui vi sono diverse forze che interagiscono tra loro.
Ma andiamo con ordine…
Potremmo definirlo come l’anima di una persona, ma non solo. Questo corpo occupa lo spazio interno dell’individuo ma anche esterno producendo un aurea che va oltre il corpo fisico.
Tutti gli esseri viventi lo posseggono, anche coloro i quali sono così egoisti e insensibili che sembrerebbe avessero perso quanto di più prezioso la natura ci ha regalato: l’anima.
Il corpo Astrale è considerato dal grande scrittore e teosofo Arthur E.Powell uno dei tre corpi sottili di cui è composto ogni individuo. Gli altri due sono rispettivamente: il corpo Causale e il corpo Mentale.
“Tutti posseggono e utilizzano il corpo astrale, ma sono ben pochi quelli che sono consapevoli della sua esistenza e a servirsene in piena coscienza. In moltissime persone esso è poco più di una massa di materia astrale disorganizzata, i cui movimenti e impulsi sfuggono quasi completamente al controllo dell’uomo vero e cioè dell’Ego. In alcune persone invece il corpo astrale è un veicolo ben sviluppato e completamente organizzato, un veicolo dotato di vita propria e che conferisce a chi lo possiede molti utili poteri”
E.Powell in Il corpo astrale e relativi fenomeni
Questo corpo è dunque considerato molto simile a quello fisico, vediamo le principali caratteristiche che li accomunano:
- Presenti: Sono entrambe essenziali nell’individuo
- Costituiti da materia: Il corpo fisico è composto dalla materia detta “grezza” mentre quello astrale è composto dalla materia detta “sottile”
- Veicoli di espressioni: Attraverso gesti e movimenti fisici esprimiamo il nostro stato d’animo così come attraverso i colori dell’aurea astrale esprimiamo emozioni, sentimenti e passioni.
Le basi per indurre un viaggio astrale: rilassamento e meditazione
Per lo Yoga l’elemento che collega il corpo fisico con il proprio corpo astrale è il terzo chakra. Situato a livello del plesso solare, il terzo chakra, non a caso è la sede del magnetismo e del desiderio.
Ci sono parecchi libri e documenti che insegnano tecniche e trucchi per indurre un viaggio astrale.
Ebbene, se vuoi il modesto parere di chi sta scrivendo, ti posso dire questo: non esistono tecniche per indurli!
Viaggiare in astrale non è una cosa che si può imparare o in qualche modo forzare…
Come puoi fare allora?
Puoi creare le condizioni di base!
A mio parere esistono solo due condizioni fondamentali in cui ti devi trovare per originarli: la meditazione e il rilassamento.
Tutto il resto verrà da sè, è una cosa completamente personale e se non dovesse accadere puoi sempre dire di aver fatto degli utili esercizi di rilassamento ;-)
Meditazione
Di seguito trovi una semplice meditazione che puoi usare per rilassarti e provare ad indurre un viaggio astrale.
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Scegli un sottofondo musicale rilassante
- Scegli un ambiente silenzioso e semi buio
- Siediti sul tappetino a gambe incrociate
- Respira in modo profondo e regolare
- Calma la mente e allontana i pensieri negativi e preoccupanti
- Ora, immaginati in un luogo dove ti piacerebbe essere, per esempio: montagna, mare ai piedi di una cascata ecc.
- Visualizza quel luogo, guardati intorno il più possibile e sentiti realmente lì
Quando sei pronto, approfondisci il respiro, muovi la testa, le mani, i piedi e poi apri gli occhi…
Non c’è un tempo preciso per questa meditazione, puoi iniziare con 10 minuti e pian piano allungarla.
Se vuoi saperne di più sulla meditazione ti invito a leggere anche i seguenti articoli:
Rilassamento
C’è chi alla posizione seduta della meditazione preferisce Savasana, ovvero la posizione del cadavere. Si usa per il rilassamento durante le lezioni di yoga e secondo me, è più efficace e favorisce di più il viaggio astrale.
Il procedimento è molto simile a quello appena descritto sopra, ma la differenza è che ti trovi sdraiato.
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Scegli un sottofondo musicale rilassante
- Scegli un ambiente silenzioso e semi buio
- Sdraiati sul tappetino
- Respira in modo profondo e regolare
- Calma la mente e allontana i pensieri negativi e preoccupanti
- Ora, immaginati in un luogo dove ti piacerebbe essere, per esempio: montagna, mare ai piedi di una cascata ecc.
- Visualizza quel luogo, guardati in torno il più possibile e sentiti realmente lì
- Quando sei pronto, approfondisci il respiro, muovi la testa, le mani e i piedi e poi apri gli occhi…
Com’è andata?
Se hai fatto un viaggio in astrale te ne accorgi immediatamente! C’è una grossa differenza tra “visualizzare” e “vedere”…
- Visualizzare: quando visualizzi, pensi a delle immagini che decidi tu: il paesaggio, il soggetto, i colori… è una scelta ed in qualsiasi momento puoi cambiare immagine o paesaggio
- Vedere: significa che hai effettivamente delle immagini che ti scorrono davanti agli occhi, vedere implica tutta una serie di percezioni: come per esempio sentire. Prendiamo l’esempio di essere vicini ad una cascata. Oltre a vederla con chiarezza, possiamo sentire il rumore dell’acqua e percepire addirittura gli schizzi d’acqua che arrivano a bagnarci il volto. Quando hai tutte queste sensazioni sei lì in riva a quel fiume davvero.
Per saperne di più sul rilassamento invece puoi dare un’occhiata anche a questi articoli:
La testimonianza di Francesca
Una sera andai a trovare la mia amica Francesca e lei decise di raccontarmi la sua esperienza personale.
“Ricordo come se fosse ieri la prima volta che ebbi un’esperienza astrale: nonostante fu piacevole, mi spaventai parecchio, perché non sapevo nulla di tutto questo. Per diverso tempo non ne parlai con nessuno, e credendo di essere impazzita, mi “rifugiai” sul web alla ricerca di qualcun altro che avesse provato la mia stessa esperienza… ma la cosa non mi portò alcun riscontro!
Solo dopo qualche tempo decisi di parlarne a mia madre e le raccontai per filo e per segno le sensazioni che avevo vissuto. Lei mi guardò con un mezzo sorriso di scherno, alzò le sopracciglia e mi chiese se avessi bevuto.
Era il rilassamento finale della mia quarta lezione yoga. La mia insegnante utilizza il rilassamento alla fine di ogni lezione. Di sottofondo c’era una musica rilassante (che ci fa ascoltare tutt’oggi), la stanza semi buia, gli occhi chiusi…“il nostro corpo si fa sempre più pesante e rilassato” dice lei.
Ecco, quella è l’ultima cosa che ho sentito, perché il secondo dopo non mi sentivo più con in quella stanza, non ero più mentalmente lì. Cominciai ad immaginarmi il mare in una splendida giornata di sole e un gabbiano che volava sopra le onde. La mia prospettiva era appena al di sopra del volatile e seguivo il suo percorso. Inizialmente lo visualizzai ma poi mi resi conto di vederlo.
La musica di sottofondo la sentivo ancora ma era molto lieve, sentivo il vento sul viso, l’aria leggera dell’alta quota, l’infrangersi delle onde sulla spiaggia e il verso del gabbiano. Il gabbiano è l’elemento principale del viaggio, credo sia il mio animale veicolo, che vedo ancor’oggi. Non so’ perché sia sempre il gabbiano e mai un’aquila o una colomba… insomma tutto queste sensazioni concorrono a costituire uno stato di benessere totale dal quale non vorrei mai andarmene…Ma purtroppo ad un certo punto la lezione finisce e l’insegnante dice la fatidica frase:
“Riprendiamo consapevolezza del nostro corpo approfondendo il nostro respiro”. Ecco che in un batter d’occhio crolla tutto! Il paesaggio, il vento, il senso di libertà…è come se venissi sbattuta fuori da un paradiso ed io mi ritrovo nuovamente sdraiata in quella palestra.
Non posso dirti cosa succederebbe se non dovesse mai finire la lezione, perché purtroppo prima o poi termina!
Conclusioni
In quest’articolo ho tentato di descrivere in modo molto semplificato cosa sia un viaggio astrale, di cosa sia composto il corpo astrale e quali siano le pratiche di yoga ad esso collegate.
Quest’articolo vuol’essere un squarcio informativo sul mondo che si estende oltre i nostri cinque sensi e oltre il nostro limitatissimo corpo fisico. Non è stato facile per me scrivere di qualcosa di così “alto” e purissimo, ma ho voluto farlo perché nel mio piccolo volevo darti un aiuto a conoscere meglio questo tema.
Spero davvero che possa tornarti utile.
Aspetto tuoi commenti!
Elisa Corsi
PS: Se vuoi approfondire i viaggi astrali ti consiglio i seguenti libri:
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Grazie e namaste! :-D
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*Immagini da Bigstock